In questi tempi di sciagure mondiali, non ci sarebbe bisogno di
dimostrare l’inesistenza di un qualsiasi Dio protettore, ma gli illusi non si
arrendono. È per questo che in Oriente si dice che il mondo è dominato da Maya,
la dea dell’illusione.
Ed ecco la pubblicità televisiva degli evangelici americani che
sostengono che basta affidarsi a Gesù per vedere risolti tutti i problemi,
oppure quel sindaco siciliano che affida il proprio Comune alla protezione del
Crocifisso, oppure certi politici (come Salvini) che affidano l’Italia al “beato
cuore di Maria” (che evidentemente non ha funzionato).
Gli ignoranti, gli illusi, i sottomessi, i superstiziosi e i
prevaricatori non mancano mai. Vorrebbero essere protetti da qualche entità
esterna che immaginano come un potente di questo mondo, con i suoi favoriti, i
suoi privilegiati e i suoi raccomandati (degli altri chi se ne frega).
Negli esseri umani, l’invenzione di Dio rivela un problema di
potere (anzi di impotenza) e una grande presunzione. Il problema di potere
nasce dal fatto che, se tu sei protetto o favorito da un Dio del genere, sei a
tua volta un potente (e un privilegiato) su queste Terra. E la presunzione
nasce dal fatto che ti senti a tua volta un essere speciale. I padri della
Chiesa orientale dicevano che “Dio si è fatto uomo perché l’uomo si facesse Dio”.
Ecco il punto.
L’uomo si illude di avere un rapporto privilegiato con il Dio che
si è inventato. Pensate alla Bibbia dove Dio crea l’uomo a coronamento della creazione,
perché domini e sottometta tutti gli altri esseri. E pensiamo al mito cristiano
dove Dio manda suo “Figlio” sulla Terra per aiutare gli uomini.
Ciò che è evidente è la velleità del’uomo di essere nientepopodimeno
che il figlio e l’erede di Dio. Nulla di più infondato. Come spiega Edward Wilson
ne Le origini profonde delle società
umane, Raffaello Cortina Editore, queste ultime sono “il frutto di
meccanismi evolutivi simili a quelli alla base delle società animali, prime fra
tutte quella delle formiche.”
È vero che l’uomo ha sviluppato “un linguaggio simbolico astratto
che consente un eccezionale coordinamento fra gli individui,” ma non per questo
siamo esseri speciali; “siamo come tutti gli altri viventi, solo frutto di
circostanze fortuite.”
Siamo stati avvantaggiati dall’avere agili mani da primate che si
sono liberate dal camminare eretti e che hanno potuto usare oggetti. Inoltre,
avendo ereditato il cervello delle scimmie sociali, eravamo predisposti per la
comunicazione e la decifrazione delle emozioni e intenzioni altrui.
Ma non basta questo per dire che siamo esseri speciali che hanno
un rapporto privilegiato con Dio.
Il problema è che abbiamo di Dio una limitatissima idea
antropomorfa. E che siamo terrorizzati dalla nostra piccolezza, fragilità e
incapacità.
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