lunedì 7 aprile 2025

Il Dio morto di Nietzsche

Certo, come diceva Nietzsche, "Dio è  morto", anche perché non è mai nato. E' stata un' invenzione degli uomini che hanno paura e vorrebbero un Protettore celeste.  

Ma, se Dio è morto, non c' è un senso predefinito. Non c'è e non c' è mai stato. 

Chi rimane allora? Rimane l' uomo, che, come prodotto intelligente dell' universo , potrebbe prendere in mano la costruzione. 

Ma non l'ometto di adesso, che prega Iddii ed è in preda ad illusioni consolatorie, a paure di ogni tipo e a impulsi autodistruttivi. 

Dovrebbe essere un "superuomo" un "oltreuomo", stoico, coraggioso e intelligente capace di dare un senso al tutto, capace di assumere il destino sulle proprie spalle, al di là del bene e del male. Una specie di "illuminato" del Buddhismo o del Vedanta. O uno stoico. Ma non un credente. Un Chakravartin giusto e saggio, che abbia un senso nello stesso tempo etico e spirituale, ispirandosi all'armonia cosmica.

Dicevano certi Padri della Chiesa orientale che "Dio si è fatto uomo perché l' uomo si facesse Dio". 

Siamo sempre lì...

Mi sembra che Dio sia come il gatto di Schrodinger: in stato di sovrapposizione tra vivo e morto. E chi può deciderlo, se non l'uomo?

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