Ogni volta che vedo o sento una pubblicità, non posso fare a meno di accorgermi che è una pubblicità non a questo o quel prodotto ma alla vita stessa. In sostanza, la pubblicità vuole convincervi che senza quel prodotto la vita sarà una schifezza, mentre con quel prodotto sarà una meraviglia.
Col che si dice che la vita è sempre un cesso... tranne quando comprate quel prodotto o gli altri centomila che vi propongono. E, siccome non potrete comprarli tutti, la vita sarà sempre schifosa.
Non è così, ovviamente. Quanti prodotti dovrete comprare? Centomila, un milione? Ma vi sembra che chi possa comprarsi tutti quei prodotti sia felice? Via, non scherziamo. I desideri e i prodotti sono infiniti, e voi starete sempre male.
I più saggi vi diranno che inseguire quei centomila desideri non vi renderà più felici e che quindi è meglio non desiderare. Ma anche questa è una soluzione o un limitare i danni dell' infelicità?
Chi è che non desidera? L' eremita? Ma che vita si è ridotto a vivere?
La verità è che anche se avrete soddisfatto i centomila desideri o se vi sarete ridotto a desiderare un bicchiere d'acqua, sarete di nuovo infelici.
Chi ha bisogno di felicità è solo un infelice.
C' è chi ne è consapevole e chi no.
La vita ha bisogno di tanta pubblicità perché è essa stessa un prodotto scadente. La parola "scadente" è la più appropriata.
La vita ha una scadenza, così come ogni attimo felice.
La scadenza, ossia il tempo e il divenire, vi assicurano l' insoddisfazione. Se no non passerebbero. Resterebbero lì inchiodati. Come in un grande orgasmo o nel flash della droga.
Tutto passa. E, dopo l' orgasmo, ritorna l' insoddisfazione. Per non farla ritornare, dovreste morire. In fondo la morte è l' unico punto fermo che la vita ha da offrirvi.
Per il resto, dovrete precipitare da una soddisfazione a una insoddisfazione. I più sensibili lo sanno.
" La morte è ciò che fino a ora la vita ha inventato di più solido" diceva Cioran.
Ma anche qui c' è chi vi tortura con il desiderio o le illusioni di immortalità.
Chi vi dice che gli immortali siano felici?
La vecchiaia, in definitiva, non è che la punizione di essere vissuti.
Lasciateci la speranza che la morte sia la fine di tutto.
Sarebbe comunque una liberazione. Almeno quella.
Non c'è una vita immobile, nel bene o nel male. Tutto deve muoversi, tutto viene a scadenza. Come gli attimi del tempo. Conoscete un attimo che non scada?
Pensare a una vita immortale non è pensare a una vita immobile. Tutto dovrebbe continuare a muoversi, in ogni caso.
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