Eros e Thanatos sono concetti fondamentali nella psicoanalisi di Sigmund Freud. **Eros** rappresenta la pulsione di vita, l'energia che spinge gli esseri umani verso la creazione, l'amore e la conservazione della specie. **Thanatos**, invece, è la pulsione di morte, l'istinto che porta alla distruzione, alla regressione e, in ultima analisi, alla cessazione della vita.
Freud sviluppò questa teoria nel suo saggio *Al di là del principio di piacere* (1920), dove descrive il conflitto tra queste due forze opposte che influenzano il comportamento umano. Questi concetti hanno radici anche nella filosofia di Empedocle, che parlava di un dissidio cosmico tra Amore (Concordia) e Odio (Discordia).
Oltre alla psicoanalisi, Eros e Thanatos sono presenti nella mitologia greca: **Eros** è il dio dell'amore e del desiderio, mentre **Thanatos** è la personificazione della morte. Questi archetipi hanno influenzato profondamente la letteratura, la poesia e l'arte nel corso dei secoli.
Siamo alle dualità, le diadi, di cui parlo sempre: due forze opposte che si scontrano nella psiche umana (e in realtà dappertutto). Ora, le diadi non sono fatte per distruggersi: si combattono, ma sono fatte per mantenersi in equilibrio. Se una prendesse il sopravvento, fino a distruggere l'altra, distruggerebbe anche se stessa.
In certi periodi prevale l'una e in altri periodi prevale l'altra. Ma, se una delle due fosse troppo forte, che cosa succederebbe? Se prevalesse Thanatos, prevarrebbero gli impulsi a distruggere e a distruggersi, Se prevalesse Eros, l'individuo si distruggerebbe consumando tutte le proprie energie alla ricerca del piacere.
Di solito, si raggiunge un equilibrio, per quanto mutevole. Ma, se prevalesse la volontà di distruggere, alla fine l'individuo distruggerebbe mezzo mondo e poi distruggerebbe se stesso.
Anche la volontà di potenza può essere distruttiva.
La **volontà di potenza**, concetto centrale nella filosofia di Friedrich Nietzsche, non è necessariamente una forma di distruttività, ma piuttosto un principio di **affermazione e trasformazione**. Nietzsche la descrive come la forza fondamentale che spinge gli individui a **superare sé stessi**, a creare nuovi valori e a imporsi sulla realtà.
Però si tratta sempre di distruggere qualcosa, di spaccare , superare o sfondare qualcosa, seppure il proprio io.
Può assumere quindi diverse forme: in alcuni casi, può manifestarsi come **dominio e sopraffazione**, portando alla distruzione di vecchi schemi e strutture. In altri, può essere una forza creativa, che alimenta l'arte, la conoscenza e l'evoluzione personale.
Nietzsche contrappone questa idea alla visione pessimistica di Schopenhauer, che vedeva la volontà come una pulsione cieca e insaziabile. E io sono più d'accordo con Schopenhauer, perché la vedo in azione nel mondo attuale. Nei leader attuali. Nelle guerre attuali.
Nel nostro mondo sta prevalendo Thanatos. E sarà la fine di tutto.
Ma io vedo qualcosa di più di due impulsi contrastanti nella psiche umana. Vedo la grande sofferenza ad essere e il tentativo di reagire con Eros. Vedo Eros come un tentativo di contrastare il male di essere - male che tuttavia non può essere cancellato.
In fondo, il grande amore che provano gli uomini per le guerre, che insanguinano da sempre la Terra, non è spiegabile - se non con la volontà di uccidersi prima che la vecchiaia e le malattie ci uccidano.
E' la volontà di naufragio, di cui parlava Nietzsche.
Oggi la volontà di potenza distruttiva si manifesta in diversi ambiti, spesso legati a conflitti ideologici, economici e geopolitici. Ad esempio, il confronto tra **sovranismo e riformismo di sinistra** è caratterizzato da visioni del mondo radicalmente opposte, dove il sovranismo enfatizza il dominio e la protezione dei confini nazionali, mentre il riformismo promuove valori di tolleranza e solidarietà.
In ambito internazionale, i conflitti come quello tra **Russia e Ucraina** o tra **Israele e Palestina** mostrano come la volontà di potenza possa tradursi in violenza e sopraffazione per affermare il controllo territoriale e ideologico. E qui la volontà di potenza distruttiva si manifesta anche come volontà di autodistruzione , come forma estrema di affermazione personale e culturale.
Questi esempi evidenziano come la volontà di potenza possa essere una forza devastante, profondamente radicata nella psicologia umana e nelle dinamiche sociali.
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