Poiché per una legge della fisica ogni azione deve essere seguita da una reazione di segno opposto, dobbiamo stare ben attenti non solo a quello che facciamo ma anche alle nostre intenzioni, ai nostri desideri, alle nostre "tensioni", ai nostri bisogni. Un bisogno, un desiderio, una "tensione" univoca, unidirezionale, un "conatus", è come un vortice che attrae la forza opposta. Ripeto. Un desiderio è una forza che si protende verso l' esterno e che vorrebbe "avere", attrarre qualcosa. Quindi ha una direzione precisa.
La conseguenza di questa forza "tensionale" è la reazione in senso opposto. Abbiamo così il risultato contrario. Proprio in virtù della legge di azione e reazione. Non c' è una vera differenza tra le forze della fisica e le forze psichiche. Perché dovrebbe esserci? La natura è unica.
Il bisogno, il desiderio, la mancanza, creano una forza tensionale nell' individuo in un certo senso che crea una forza tensionale in senso contrario. Se non fosse così, ogni desiderio si realizzerebbe per la sua stessa forza. Ma non è così. Le cose non succedono in questo modo. Perché ogni forza crea la forza contraria.
Se io spingo la mano contro un tavolo, il tavolo risponderà con una contro-forza. Sono io stesso che crea la contro-forza.
La forza che sento "contraria" quando spingo la mano contro un tavolo non è una forza misteriosa che "esce" dal tavolo. È la mia stessa forza che agisce sul tavolo, e in risposta, il tavolo esercita una forza uguale e opposta sulla mia mano.
Questo è precisamente ciò che descrive la terza legge del moto di Newton, spesso enunciata come: "Per ogni azione, esiste una reazione uguale e contraria
La forza di reazione non è una nuova forza creata dal tavolo, ma è la risposta del tavolo alla forza che io ho applicato. È una conseguenza fondamentale delle interazioni fisiche.
Se dò un pugno a un muro, sento dolore alla mano non perché il muro "emetta" una forza, ma perché il muro sta reagendo alla forza del mio pugno con una forza di pari intensità che agisce sulla mia mano.
In sintesi, la forza "contraria" che percepisci è la forza di reazione prevista dalla terza legge di Newton, ed è direttamente legata alla forza di azione che la mia mano sta esercitando sul tavolo.
Questo succede anche per le forze psichiche.
Ho già rilevato che la legge del karma non va vista come una legge etica che punisce le cattive azioni e premia le buone, ma come una legge di azione e reazione che opera nel campo degli eventi. Se compio una "buona" azione, creo una reazione opposta. Verificate da soli se non ci credete.
Analogamente con i desideri "totalizzanti" che per lo più non ottengono la cosa voluta. Il motivo è questo. La forza indirizzata in un senso provoca una reazione in senso opposto. Perciò non raggiungo lo scopo. E non lo raggiungo perché io stesso arrivo a sabotare il mio desiderio.
Non ottengo quello che voglio, ma ottengo quello che non voglio.
Potreste domandarvi: ma come faccio a non desiderare ciò che desidero? Non serve a niente fare finta di non desiderare. Ciò che conta è l' intenzione profonda.
Dunque, devo arrivare a non desiderare più. Il che è logico. Quando non desideri, non crei nessuna forza opposta.
A questo punto, non è che ottieni automaticamente la cosa che non desideri più. Ma hai più probabilità di ottenerla.
Attenzione però a non ingannare voi stessi, o le cose non funzioneranno.
Non è facile perché è un lavoro interiore di distacco e di trasformazione. Ma non c'è altro modo di ottenere... ciò che si desiderava una volta.
Almeno non crei energie contrarie.
Ma come fare a ottenere ciò che si desidera?
Non dipende da te - ma dal tuo karma complessivo, ossia dagli stati psichici che dovresti curare più di tutto.
La cura degli stati d' animo è la cura del tuo destino.
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