mercoledì 8 gennaio 2025

"Hypotheses non fingo"

 Questa celebre espressione di Newton significa "non invento ipotesi" ed esprime la sua riluttanza a formulare ipotesi non basate su fenomeni osservabili. (In realtà Newton ne usò parecchie, come quelle su Dio!)

Anch'io, nel formulare la mia teoria delle diadi, non invento ipotesi strampalate e, tanto per non sbagliare, ho adottato due leggi della fisica - estese

Che cosa significa "estese"? Che le ho fatte uscire dal ristretto mondo della fisica e le ho estese a tutti i campi della conoscenza, compreso il campo mentale.

Scusate, ma la legge di azione e reazione non fu concepita migliaia di anni fa in Oriente con la legge del karma?

La legge del karma, conosciuta anche come legge di causa-effetto, è un concetto fondamentale in molte religioni orientali, tra cui l'induismo e il buddismo. Le origini del karma risalgono a circa l'ottavo secolo a.C. e sono menzionate nelle Upaniṣad, un insieme di testi religiosi e filosofici indiani trasmessi oralmente.


Il termine "karma" deriva dalla parola sanscrita "karman" (कर्मन्), che significa "azione". Il karma rappresenta il principio secondo cui ogni azione ha una conseguenza, e queste conseguenze influenzano non solo la vita attuale, ma anche le future reincarnazioni.

La legge del karma e la terza legge di Newton, sebbene concettualmente diverse, condividono un'idea fondamentale: ogni azione ha una conseguenza. La legge del karma, presente nelle religioni orientali come l'induismo e il buddismo, afferma che le azioni di una persona influenzano il suo futuro, sia in questa vita che nelle reincarnazioni future. Questa legge è più filosofica e morale, riguardando il comportamento umano e le sue conseguenze etiche.


La terza legge di Newton, invece, è una legge fisica che afferma che per ogni azione c'è una reazione uguale e contraria. Questa legge si applica alle forze fisiche tra oggetti e descrive come le interazioni tra corpi producano forze opposte.


Sebbene la legge del karma e la terza legge di Newton operino in ambiti diversi (morale e fisico), entrambe riflettono l'idea che le azioni non avvengono in un vuoto e che ogni azione ha una conseguenza. È interessante notare come concetti simili possano emergere in contesti così diversi, suggerendo una comprensione universale delle interazioni e delle conseguenze.

Ma la mia legge delle diadi cerca di ovviare a questa separazione o divisione tra fisico e mentale (sull'esempio del taoismo) applicando questo principio a tutte le cose, compresi i pensieri, i sentimenti, le percezioni, le emozioni e le azioni umane e gli eventi storici.

Che cosa c'è di più rispondente a questa legge delle dicotomie mentali (bene e male ecc.), delle percezioni duali e contrapposte (caldo e freddo ecc.), delle emozioni, dei sentimenti e delle azioni umane? La legge di azione/reazione è prima di tutto "umana". È solo in secondo momento che è stata ristretta al solo mondo della "fisica".

Be', è ora di ri-estendere le leggi della fisica a tutte le dimensioni del mondo, comprese quelle della mente e degli eventi.


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