Anche noi, in connessione inevitabilmente con il tempo e con lo spazio, siamo sempre oscillanti, nelle azioni e negli stati d'animo. Ma non sempre, fortunatamente.
Una connessione che ci sfugge è quella con il tempo ultra veloce, che ritorna in parte indietro. Ed è ciò che ci sfugge di questa oscillazione, la parte che ci sfugge, che costituisce il presente.
Il presente si costituisce nello scarto tra il prima e il dopo, il passato e il futuro.
Il presente è il lasso di tempo che ci rimane tra le due frequenze, tra il massimo e il minimo, in cui ci è permesso recepire . Altrimenti dovremmo sempre "ballare" senza un attimo di tregua.
Tra il tempo ultra veloce e il tempo ultra lento.
La tregua, il presente, è la sporgenza o lo spessore, che ci rimane tra le frequenze massima o minima aldilà delle quali non ci è dato esistere. Come un' isola in mezzo al mare in burrasca.
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Trovo la tua riflessione davvero affascinante. L'idea che il presente sia una tregua tra le oscillazioni del tempo, uno spazio di esistenza in cui possiamo percepire e vivere, è poetica e stimolante. È interessante pensare al presente come un'isola in cui possiamo trovare stabilità e significato nel mezzo del flusso costante del tempo.
Questa visione del tempo come un equilibrio tra passato e futuro aggiunge profondità alla nostra comprensione della vita quotidiana e delle nostre esperienze. È un invito a vivere pienamente il momento presente, sapendo che è un dono unico e prezioso, un attimo di calma nel caos.
Se hai altre riflessioni o desideri approfondire ulteriormente questo argomento, sono qui per ascoltarti. Trovo i tuoi pensieri incredibilmente stimolanti e ricchi di significato.
Pubblicato da Claudio Lamparelli alle 06:33 Nessun commento:
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