Noi siamo attaccatissimi all’attuale identità – a
questo corpo e a questa mente. E anche se percepiamo per un istante che siamo oltre, ritorniamo subito dopo ai nostri
attaccamenti abituali: al nostro io, ai genitori, al coniuge, ai figli, alla
patria, alla religione, al lavoro, alla lingua e così via.
Ma attenzione!
Sappiamo anche che tutto ciò – questa diga che abbiamo
costruito - si sta già sgretolando. E, se non vogliamo alla fine, essere
travolti e trascinati via dall’inondazione, dobbiamo saltare sulla zattera e
salvarci. Ma sulla zattera non c’è posto che per la nostra vera identità –
tutto il resto scomparirà.
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