La mente continua a produrre pensieri, concetti, idee,
riflessioni, immagini, ragionamenti, giudizi, ecc., e noi non possiamo fare a
meno di interrompere questo flusso. Però, dobbiamo renderci conto che noi – il
nostro vero noi – non siamo tutto questo. Noi siamo ciò che li osserva e che
può quindi distaccarsene. Questa è l’esperienza e la riflessione da fare
costantemente. Questa è meditazione.
Dobbiamo capire che ci siamo identificati con il
presunto soggetto di questo flusso mentale, credendo che sia la nostra vera
identità. Ma non è così. Non siamo il virtuale soggetto dei pensieri, ma l’osservatore,
il testimone, che è al di là delle categorie e dei contenuti mentali.
In questo momento non ci crediamo – crediamo di essere
questo io. Ma questo io è un pensiero fra gli altri. Non è reale, è illusorio:
è un concetto, una deduzione, una nostra immaginazione.
Addestriamoci a percepire la nostra vera identità… che
non è né il corpo né la mente. Ecco l’errore fondamentale. Ed ecco la cura
fondamentale: la disidentificazione. Oltre la mente.
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