domenica 30 maggio 2021

Oltre il confine

 

Per vincere la paura della morte (l’unica cosa certa), c’è chi si attacca all’idea della resurrezione e chi a quella reincarnazione – ma non c’è una gran differenza: si tratta di avere un’altra possibilità di vita, qui o altrove.

Ciò che si teme di più è la fine dell’individualità, vorremmo che fosse eterna. Ma tutto ciò che conosciamo è fatto della stessa materia (atomi, particelle, energia, ecc.) ed è difficile credere che possa sopravvivere. Qualcuno parla di una “materia sottile”, ma anche la coscienza è legata ad un corpo ed è una sua derivazione. Senza corpo, no party.

D’altronde, quante trasformazioni abbiamo già subito? Feti, neonati, bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, adulti, maturi, vecchi, vecchissimi… forse un nucleo si è conservato – ma sempre dentro un corpo. E, una volta esaurito il corpo…

Qualcuno vorrebbe addirittura una “vita eterna” – una contraddizione in termini, perché la vita è per definizione ciò che è mortale, e, quel che è peggio, non può essere esente da malattia, sofferenza, vecchiaia e morte. Perché allora non rivedere il nostro concetto di individualità? Perché non accettare di liberare una volta per tutte ciò che è limitato a un corpo, a una mente, a una coscienza e a un io, entrando nella dimensione dell’aperto, del vasto e dello sconfinato? Questa potrebbe essere la morte, una volta che si abbandonasse la bramosia di vivere e rivivere.

 

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