giovedì 13 maggio 2021

Otrepassare la conoscenza

 

Tutti i saggi invitano a “conoscere se stessi”, e certamente questo è un primo passo indispensabile. Ma la conoscenza implica l’ignoranza e la contrapposizione fra conoscente e conosciuto. E ciò significa che non siamo ancora nella Realtà Ultima che è invece unitaria.

Si parte dunque dalla conoscenza di sé per arrivare a quella conoscenza in cui il conoscente si fonde con il conosciuto. Qui ci si immedesima – questo è il livello ultimo. E non si ha più bisogno di conoscere nel senso comune del termine.

Qui il soggetto conoscente mangia il conosciuto. Assomiglia al rapporto che c’è tra chi mangia e il cibo – nel senso che il cibo viene assimilato e diventa parte del soggetto.

È per questo che nel rito cristiano si invita il devoto a “mangiare” il corpo del Cristo – si vuol spingere ad una identificazione. Il che è molto di più del conoscere, mantenendo una distinzione.

Purtroppo il corpo del Cristo è puramente immaginario e quindi il fedele mangia una propria idea.

Succede un po’ come nel rapporto sessuale: dapprima la differenza tra i due eccita, ma nel momento dell’orgasmo viene superata – e i due diventano uno, quell’uno che può dar vita a un terzo. Così funzionano i meccanismi della vita (tra cui la meditazione) che oltrepassano la comune conoscenza intellettuale.

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