venerdì 7 maggio 2021

La fine della morte

 

Quando nasciamo non abbiamo nessuna consapevolezza di essere e, se moriamo, poco prima o poco dopo, non sapremo mai di essere delle persone. La formazione di questa consapevolezza è lunga e ha bisogno di tante informazioni. All’inizio non sappiamo neppure di essere distinti dalla madre. Poi, a poco a poco, ci rendiamo conto di avere un corpo e infine anche una mente. Ma ci vuole tempo e fatica.

E ci vuole tempo e fatica anche per compiere il camino inverso – rendersi conto di non essere quel corpo e quella mente, rendersi conto che così facendo ci limitiamo troppo.

La realtà che noi viviamo è simile a un sogno. Anche in un sogno, infatti, soffriamo e gioiamo, proviamo piacere e dolore. Negli incubi, in particolare, soffriamo spaventi terribili che ci fanno battere il cuore all’impazzata. Sembra tutto reale, e lo è in un certo senso. Ma, quando ci svegliamo, scopriamo che non era che un sogno.

Durante questo sogno da svegli, è possibile convincersi che anche questa realtà è un sogno e che, quando moriremo, se ce ne saremo distaccati, usciremo definitivamente dal ciclo della vita e della morte.

In tal caso, la morte ci porterà alla morte della morte.

Nessun commento:

Posta un commento