Ogni religione ha il suo profeta, il suo salvatore, il
suo libro sacro, i suoi comandamenti e i suoi divieti. Ma tutto ciò non ha
niente a che fare con la verità trascendente – siamo ancora nel campo del
terrestre e del relativo. La verità è la verità, e non ha attributi: non può
essere cristiana, giudaica, musulmana, induista, ecc.; non può essere trasmessa
o espressa con parole o pensieri. La verità dev’essere realizzata direttamente,
senza mediazioni culturali, altrimenti è un’opinione, una delle tante.
Meglio lasciar perdere ogni opinione, ogni tradizione,
ogni interpretazione, ogni passato, insomma ogni idea altrui.
La verità non sta in qualche posto noto, in cielo, in
qualche Dio, in qualche libro, in qualche profeta, in qualche religione o in
qualche filosofia. Non può avere contraddizioni. È in noi. Ed è lì che dobbiamo
cercarla, nel nostro stesso essere – non c’è nessun’altra strada per arrivarci.
Tuttavia non dobbiamo dimenticare che anche la nostra
coscienza un giorno finirà e, con essa, la verità come concetto o percezione.
La verità-realtà sta proprio oltre il nostro essere o
non essere, oltre la nostra coscienza.
Ogni coscienza presuppone il dualismo, se non altro di
soggetto\oggetto. Mentre la verità, l’Origine è uno, è l’Uno, dove cessa ogni
differenziazione o dove le differenziazioni trovano una sintesi unica.
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