Tutti dicono di voler conoscere la verità sul mistero
che ci avvolge. Ma non so se vogliono veramente sapere come stanno le cose. Più
che altro vogliono conoscere una verità che faccia loro comodo, una verità che
corrisponda alle loro aspettative, alle loro convinzioni. Per esempio, se uno
desidera rivedere le persone care (e le altre?), si immagina magari un paradiso
dove si trovino tutte riunite (e se sono all’inferno?). Un po’ alla maniera di
Dante.
Insomma fantasticano e immaginano in base ai loro
desideri.
Ma la verità è imparziale e non tiene conto delle
credenze e delle convenienze umane. È quello che è, e non si fa influenzare,
anche perché non è pensabile e raffigurabile. Non è a dimensione mentale.
Soprattutto ci stupirà, dato che è al di là della
nostra mente, della nostra coscienza attuale, del nostro io. A quel punto ci
accorgeremo che tutte le nostre fantasie sono illusioni puerili.
La verità è chiara e semplice e ce l’abbiamo sempre
davanti agli occhi. Ma è così persistente ed evidente che finiamo per trascurarla,
e le preferiamo le nostre elucubrazioni.
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