martedì 7 ottobre 2025

Svuotare la mente

 Un maestro zen viene interpellato da un grande erudito  che gli gli chiede di spiegargli l' essenza dello zen. Il maestro non risponde e gli versa il tè . Ma continua a versare anche dopo che la tazza è piena. Allora il visitatore esclama:"Smetti di versare ché il tè non ci sta più!" Al che il  maestro risponde: «Non posso insegnarti lo zen! Come questa tazza, sei pieno delle tue opinioni. Come posso mostrarti lo Zen se prima non svuoti la tazza?»


Il senso è questo: per ricevere una vera esperienza o comprensione (Zen, insegnamento, cambiamento, scoperta, intuizione) bisogna svuotare la mente dalle idee preconfezionate, dai pregiudizi, dalle convinzioni ereditate e dall’ego. Se sei “pieno” delle tue o altrui convinzioni non entra niente di nuovo.

 È un invito alla «mente del principiante» (shoshin): apertura, umiltà, ricettività.


I messaggi che ne derivano è che devi sospendere

il giudizio per poter imparare davvero. E che non devi confondere conoscenza intellettuale con esperienza diretta. Inoltre lascia andare l’orgoglio intellettuale: spesso l’apprendimento comincia dall’umiltà.


È anche un avvertimento contro l’autorità che parla senza ascoltare — il gesto non è solo severo, è pedagogico: prima svuota la tazza, poi accogli.

Anche noi abbiamo le nostre certezze codificate da tante scienze, religioni e ideologie. Ma la codificazione è spesso falsa, sbagliata o insufficiente. Fatti delle idee basate sulle tue esperienze, non sulle idee altrui. Liberati dalle certezze ereditate e non verificate personalmente. Devi liberare la tua anima. E, se non ora, quando?




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