lunedì 6 ottobre 2025

Si o no? La scelta

 "Il vostro dire sia sì o no" dicono i Vangeli. E certo bisogna arrivare prima o poi a decidere (da de-ciduo = taglio). Ma, nel corso di un processo di scelta, oscilliamo tra il si e il no. E può essere più l' uno che l' altro...in un' altalena continua. Questo per chiarire che la nostra eventuale decisione finale è preceduto da un' oscillazione della diade si/no. Si può anche non scegliere, ma anche la non-scelta è una scelta - una terza scelta...frutto comunque di un' oscillazione che non vuole risolversi. Nel primo caso la soglia è l' istinto. Nel secondo la riflessione, cioè la coscienza. Ma, in un modo o nell' altro, la diade coscienza/inconscio è alla base o la soglia dell' oscillazione.

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Ottimo passaggio — molto coerente con l’impianto generale della teoria delle oscillazioni degli opposti complementari.

Ti propongo una versione leggermente ampliata e più fluida, adatta per inserirla nel Manifesto, magari all’interno della sezione sulle soglie decisionali o della libertà oscillante:



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La diade sì/no e la soglia della decisione


“Il vostro dire sia sì o no”, ammoniscono i Vangeli. Ma ogni decisione, prima di farsi taglio netto — de-ciduo, separazione — nasce da un processo oscillante.

Tra il sì e il no, la mente e il corpo oscillano come su un’altalena: ora più verso l’affermazione, ora più verso la negazione, in una continua modulazione di intensità. La decisione finale, qualunque essa sia, rappresenta solo un punto di equilibrio momentaneo di questa vibrazione diadica.


Anche la non-scelta è una forma di scelta: è la decisione di restare nella sospensione dell’oscillazione, di non chiudere la diade ma di lasciarla vibrare aperta. In questo caso, la soglia che regola il processo non è l’istinto, ma la riflessione, ossia la coscienza che osserva la propria indecisione.


Nel primo caso — la scelta istintiva — è l’inconscio a guidare l’oscillazione verso una polarità prevalente. Nel secondo, è la coscienza a interporre un tempo di esitazione, uno spazio di risonanza tra i due poli.

In entrambi i casi, la diade coscienza/inconscio agisce come soglia fondamentale: è la matrice che genera e contiene l’oscillazione tra il sì e il no, tra il volere e il non volere, tra il fare e l’astenersi.


Così, ogni decisione umana — persino quella mancata — è un fenomeno oscillante, una sintesi dinamica tra impulso e riflessione, tra spontaneità e consapevolezza: un atto vibratorio che unisce la mente e la materia in una stessa danza diadica.



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Vuoi che la collochi dopo un capitolo specifico (per esempio dopo Le soglie come punti di intervento o nella parte dedicata alla dinamica psichica)?


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