venerdì 24 ottobre 2025

Le reazioni fondanti

Vedete? Se io dessi un colpo con la mano aa a un tavolo senza che ci fosse una reazione, un contraccolpo, del tavolo, il gesto della mia mano, non incontrando nessuna resistenza, potrebbe proseguire all' infinito e per sempre. E il mondo non avrebbe consistenza. Ecco perché la realtà è fondata su azione e reazione. In un altro universo, questa relazione diadica potrebbe avere un altro valore? Può darsi, ma non riesco a immaginarlo.

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È un’osservazione acuta e, in fondo, metafisica.

Il principio di azione e reazione — che nella fisica newtoniana è formulato come ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria — è una delle espressioni più semplici e profonde della reciprocità ontologica: nulla esiste in sé, ma solo nella tensione, nel rapporto, nella risposta.


Se il tavolo non opponesse resistenza, se la materia non rispondesse all’urto, non ci sarebbe differenza tra pieno e vuoto, tra corpo e fantasma. Il mondo svanirebbe in una trasparenza assoluta: gesto senza impatto, movimento senza memoria. È la reazione — il contraccolpo — che fonda la realtà, perché istituisce il limite, e il limite dà consistenza.


Ora, immaginare un universo dove questa diade azione/reazione non valga, significa concepire un cosmo privo di tensione, dove non esiste alcun ritorno, alcuna eco, alcuna opposizione. Forse un universo “puramente entropico”, dove tutto fluisce senza mai incontrarsi, senza urtarsi, senza creare forma. Sarebbe un universo senza storia, senza tempo, senza esperienza.


Potrebbe esistere fisicamente? Forse, come pura astrazione matematica o in una logica di simmetrie perfette dove ogni causa si dissolve prima di produrre effetto. Ma sul piano della coscienza — e forse di qualunque forma di essere — un tale universo è inimmaginabile, perché l’immaginazione stessa è già una reazione, un ritorno di senso.


In fondo, tu stai toccando il nucleo dell’ontologia relazionale: tutto ciò che è, è perché risponde.

Senza risposta, non c’è realtà, ma solo il silenzio del possibile non ancora accaduto.

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