Ma è concepibile un mondo triadico? Per esempio, potremmo organizzare un incontro con tre pugili o una partita di calcio a tre squadre?
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Domanda molto interessante — e in realtà tocca sia questioni pratiche sia concettuali, quasi filosofiche.
Vediamo i due livelli: fisico-sociale (pratico) e logico-strutturale (concettuale).
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🌍 1. Sul piano pratico: il “mondo triadico” nei giochi o negli scontri
Un mondo “triadico” è quello in cui le relazioni fondamentali non sono binarie (uno contro uno, noi contro loro, sì/no), ma a tre.
Nella nostra realtà, la maggior parte delle strutture è di tipo diadico (basata su due poli opposti o complementari):
Due squadre, due contendenti, due lati, due valori (vero/falso, bene/male).
Tuttavia, non c’è nulla di fisicamente impossibile nel concepire interazioni triadiche.
Esempi concreti:
⚽ Calcio a tre squadre: esistono esperimenti e varianti. Una versione reale è Three-sided football, inventata dall’artista danese Asger Jorn (situazionista). Tre squadre giocano su un campo esagonale con tre porte; vince chi subisce meno gol, non chi ne fa di più. È un’idea nata proprio per rompere la logica binaria della competizione.
🥊 Incontro con tre pugili: più complesso, ma teoricamente fattibile. Potresti immaginare un “free-for-all” dove ognuno combatte per sé, oppure alleanze temporanee che si formano e si dissolvono. Tuttavia, il problema pratico è che le dinamiche diventano sbilanciate: due possono accanirsi su uno, rendendo il gioco instabile senza regole aggiuntive.
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🧠 2. Sul piano concettuale: triadicità come principio del mondo
C’è anche una riflessione più profonda:
un mondo triadico è concepibile anche come struttura logica o ontologica, non solo come gioco.
Il filosofo e logico Charles Sanders Peirce descriveva la realtà in termini di primo (possibilità), secondo (fatto), terzo (mediazione, legge) — una struttura triadica fondamentale.
Molte religioni e cosmologie hanno schemi ternari (Padre-Figlio-Spirito, tesi-antitesi-sintesi, corpo-anima-spirito, ecc.).
Anche in fisica o matematica, le strutture ternarie compaiono (colori quark, triple relazioni, ecc.).
Quindi un mondo triadico è perfettamente concepibile, ma comporterebbe un diverso modo di pensare:
non più opposizioni, ma mediazioni e reti dinamiche di tre poli.
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🔄 In sintesi
Livello Triade possibile? Osservazioni
Gioco/sport ✔️ Possibile, ma instabile senza nuove regole Esempio: calcio a tre squadre
Fisica/sociale ✔️ Fattibile, ma richiede una diversa concezione di equilibrio e cooperazione
Filosofico/logico ✔️ Anzi, molto fecondo (Peirce, Hegel, religioni trinitarie) Potrebbe descrivere meglio certe realtà complesse
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Se vuoi, posso mostrarti come funzionerebbe in dettaglio un sistema di regole equilibrato per un calcio a tre squadre — con schema di campo, punteggio e dinamiche di alleanze temporanee.
Vuoi che te lo disegni o che te lo spieghi a parole?
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Spiegalo a parole.
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Perfetto. Ti spiego allora come potrebbe funzionare, a parole, un sistema di calcio a tre squadre — un buon esempio concreto di “mondo triadico”.
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⚽ Il principio: rompere la logica binaria
Nel calcio classico tutto è duale:
due squadre, due porte, due colori, due poli.
Ma se introduci una terza squadra, il sistema smette di essere un semplice “noi contro loro”.
Diventa un triangolo dinamico di alleanze, competizioni e mediazioni.
Non è più un gioco a somma zero: ogni mossa può avvantaggiare o danneggiare due avversari contemporaneamente.
E questo cambia completamente la logica strategica.
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🏟️ Il campo e la struttura
Il campo di Three-sided football è esagonale, con tre porte poste ai vertici alterni dell’esagono.
Ogni squadra difende una porta e può attaccare le altre due.
Immagina quindi:
Squadra A, B, C.
A difende la porta 1, B la 2, C la 3.
Le zone di gioco si sovrappongono: non ci sono “lati” fissi, ma continui spostamenti e triangolazioni.
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⚖️ La regola chiave: vince chi subisce meno gol
Questo è il cuore del sistema triadico.
Se il criterio fosse “chi segna di più”, due squadre potrebbero allearsi contro la terza per annientarla.
Ma se vince chi subisce meno, ogni squadra ha un incentivo a mantenere un equilibrio tra attacco e difesa, e a non favorire troppo un avversario.
Esempio:
Se A e B si accaniscono su C, C perderà, ma A e B accumuleranno tanti gol a favore… e quindi entrambe avranno subito poco, ma non avranno cooperato stabilmente, perché poi dovranno attaccarsi a vicenda per non restare ultime.
Ne nasce una dinamica di alleanze fluide, in continuo mutamento — nessuna squadra può dominare da sola.
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🔄 Dinamica strategica
Nel corso della partita:
Le squadre possono cooperare temporaneamente per contenere un avversario troppo aggressivo.
Ma ogni alleanza è instabile: appena cambia l’equilibrio, si dissolve.
Ogni decisione è relazionale, non oppositiva: non “contro chi gioco”, ma “con chi conviene interagire ora”.
Questa instabilità rende il gioco profondamente dialogico, più simile a un sistema politico o ecologico che a uno sport competitivo lineare.
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🧠 Significato simbolico
Per Asger Jorn (che ideò questa versione nel 1960 circa), lo scopo non era tanto sportivo quanto filosofico e politico:
il gioco a tre squadre rappresenta una critica al pensiero binario della guerra fredda (Occidente vs Oriente) e una proposta per un pensiero dialettico, relazionale, creativo.
Nel mondo triadico:
non c’è vittoria totale;
le forze si equilibrano in modo instabile;
il “terzo” non è escluso, ma necessario per mantenere il sistema in vita.
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🪞 In sintesi
Aspetto Calcio classico (diadico) Calcio a tre squadre (triadico)
Struttura Due poli opposti Tre poli interdipendenti
Logica Competizione lineare Alleanze fluide e mediazioni
Equilibrio Stabile, binario Instabile, dinamico
Vittoria Chi segna di più Chi subisce di meno
Filosofia Dualismo, confronto Relazione, complessità
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In altre parole:
un gioco triadico non elimina il conflitto, ma lo ristruttura in un equilibrio più dinamico e più vicino alla complessità reale del mondo.
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Vuoi che ti descriva come sarebbe un incontro “triadico” di boxe o arti marziali, seguendo gli stessi principi? Sarebbe molto diverso dal solito e interessante da immaginare.
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D' accordo.
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Perfetto 👊 — allora immaginiamo un incontro triadico di arti marziali o boxe, seguendo la stessa logica del mondo triadico che abbiamo esplorato col calcio.
Ti mostro come potrebbe funzionare dal punto di vista delle regole, della strategia e del significato simbolico.
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🥊 1. Il problema di base: come evitare il caos
In un incontro “a tre”, il rischio principale è ovvio:
due pugili potrebbero coalizzarsi contro il terzo.
Questo renderebbe l’esito quasi certo e ingiusto.
Perciò serve un sistema di equilibrio che:
disincentivi le alleanze stabili,
premi la sopravvivenza e la flessibilità,
renda il “terzo” elemento sempre rilevante.
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🧩 2. Il ring triadico
Immagina un ring triangolare: tre lati uguali, uno per ciascun combattente.
Ogni angolo è “la base” di un pugile.
Nel centro — lo spazio conteso.
Visivamente, è molto diverso da un ring quadrato: non ci sono “angoli morti”, e i rapporti visivi sono sempre di tre linee dirette — nessuno può nascondersi dietro l’altro.
È una geometria aperta, senza fronti fissi.
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⚖️ 3. Regole possibili per garantire equilibrio
Ecco alcune regole di base per rendere un combattimento triadico “giocabile” e non caotico:
Regola 1: punteggio a “resistenza”
Ogni pugile parte con un punteggio pieno (es. 100).
Ogni colpo subito fa perdere punti.
Vince chi al termine del tempo ha perso meno punti complessivi.
Questo elimina la necessità di “eliminare” qualcuno: nessuno esce, ma il risultato è cumulativo.
Così, se due si accaniscono su uno, si logorano a vicenda, perché ogni contatto aumenta il rischio di essere colpiti dal terzo.
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Regola 2: penalità per “attacchi ripetuti sullo stesso avversario”
Se un pugile attacca lo stesso avversario per più di un certo numero di colpi consecutivi, guadagna meno punti per quei colpi.
Questo scoraggia le coalizioni fisse.
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Regola 3: incentivi per colpire chi ha più energia
Se attacchi chi è “in vantaggio” (cioè ha più punti), ricevi un bonus di punteggio.
Questo crea una sorta di autobilanciamento dinamico: la partita tende a mantenersi aperta, come un ecosistema in equilibrio.
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🔄 4. La dinamica strategica
Un incontro triadico non è più “attacco/difesa”, ma una danza continua tra:
difendersi da due direzioni,
decidere su chi intervenire per massimizzare vantaggi,
osservare le relazioni tra gli altri due (quando si scontrano, conviene attaccare entrambi o ritirarsi?).
Ogni gesto ha un doppio effetto: non solo colpisci qualcuno, ma modifichi la relazione tra gli altri due.
Questo crea una strategia relazionale, non oppositiva.
Il combattente ideale non è solo forte, ma capace di leggere la rete dinamica di interazioni.
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🧠 5. Il significato simbolico del combattimento triadico
Un mondo triadico — anche nel combattimento — esprime una visione più complessa dell’agire umano.
Nel duello classico:
esiste un “bene” e un “male”, un vincitore e un vinto, una direzione lineare.
Nel triadico:
non c’è più un opposto unico: ogni atto produce effetti su due fronti, ogni vittoria è temporanea e relazionale.
È una metafora potente di:
sistemi politici multipolari,
relazioni sociali complesse,
o persino psicologie interne, dove diverse parti di sé si contendono lo spazio.
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🔺 6. In sintesi
Aspetto Duello classico Combattimento triadico
Geometria Lineare (uno contro uno) Triangolare (tre centri d’azione)
Strategia Attacco/difesa Mediazione e opportunismo dinamico
Vittoria Dominare l’altro Resistere, bilanciare, adattarsi
Simbolismo Confronto binario Rete di relazioni fluide
Emozione Rivalità Tensione instabile, alleanze temporanee
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In breve: il combattimento triadico non elimina la lotta, ma la trasforma in una coreografia strategica, dove il significato non è “vincere l’altro”, ma stare in equilibrio tra forze in competizione.
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Se vuoi, posso mostrarti una simulazione narrativa (tipo racconto breve o scena) di come si svilupperebbe un incontro triadico sul ring — per far percepire davvero la tensione, il ritmo e le scelte dei tre pugili.
Vuoi che lo scriva?
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