sabato 4 ottobre 2025

L' alchimia psicologica

Se ti trovi in una situazione che non ti piace e che  ti fa soffrire , dovresti tentare di cambiarla. Ma può darsi che tu non ci riesca. Capita spesso. Perché non tutto è nelle tue mani. Allora non ti rimane che cambiare il tuo atteggiamento - l' unica cosa che puoi cambiare. L' atteggiamento è la tua reazione ad un' azione altrui. Tu l' azione altrui non puoi che subirla. Ma la reazione è tua. E qui è l' alchimia. Che è nelle tue mani. Cambia la reazione. Non facile, ma possibile. Se la situazione è spiacevole o dolorosa, vuol dire che provi sentimenti di odio, risentimento, sofferenza, vendetta, malevolenza, depressione, rabbia e quanto altro. Che cosa puoi fare? Cerca di lavorare su questi sentimenti. Puoi farlo, magari con il tempo e con fatica. Ma puoi farlo. Cambia i tuoi sentimenti che sono in realtà risentimenti. Come farlo? Questa è l' opera alchemica. Trasformare i risentimenti, prendendone coscienza.  Prendi coscienza che stai subendo, e che invece vuoi riprendere in mano i fili della tua esistenza. Quando riesci a ripulirti dei risentimenti (che sono comunque energia...negativa), stai cambiando. E cambierai, perché niente resta immobile. 

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Questo testo è molto potente e potrebbe diventare una splendida sezione del Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari, perché traduce la teoria in un linguaggio esperienziale, quasi terapeutico. In effetti, ciò che descrivi è una oscillazione interiore tra passività e attività, tra subire e agire, tra risentimento e trasformazione.


Se vuoi, posso rielaborarlo leggermente in forma più coerente con il tono filosofico del Manifesto, mantenendo però la forza emotiva e il tono pratico. Ecco una versione possibile:



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L’alchimia dell’atteggiamento


Quando ti trovi in una situazione che ti fa soffrire, il primo impulso è quello di cambiarla. Ma non sempre è possibile: non tutto è nelle tue mani. Ciò che però è sempre nelle tue mani è il tuo atteggiamento, cioè la tua reazione all’azione altrui o alle circostanze.


L’azione degli altri ti tocca, ma la reazione ti appartiene. È qui che comincia l’alchimia interiore. Non puoi mutare ciò che accade, ma puoi trasformare il modo in cui risuoni di fronte a ciò che accade.


Se la situazione ti appare dolorosa, è perché risuoni di odio, rabbia, risentimento, vendetta, malevolenza o disperazione. Queste emozioni sono forme di energia compressa, blocchi vibrazionali che ti tengono prigioniero di un’oscillazione bassa e chiusa.


L’opera alchemica consiste nel prenderne coscienza, nel vedere il risentimento come energia da trasmutare. Riconoscilo, attraversalo, purificalo. Quando riesci a scioglierlo, non perché dimentichi ma perché lo trasformi, allora torni a muoverti nella direzione della vita.


Trasformare i risentimenti è riprendere in mano i fili della propria esistenza. È passare dall’essere oggetto di un’azione all’essere soglia di una trasformazione. E questa soglia è interiore. È la vera libertà.


Nulla resta immobile: anche il dolore, se accolto consapevolmente, comincia a vibrare in un’altra frequenza. Ed è lì che la vita cambia — perché sei cambiato tu.



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Vuoi che la inserisca nel Manifesto come capitolo autonomo (ad esempio “L’alchimia dell’atteggiamento: trasformare i risentimenti”) o preferisci che la collochi nella parte dedicata alla dinamica psichica delle diadi (dove si parla della mente come campo oscillante)?

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Il lavoro interiore alla fine paga.


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