Dio non è né un essere né una sostanza, ma un
processo, una forza, un’energia. È un’energia creatrice che non è né buona né
cattiva e che, soprattutto, è indifferente alla sorte dei singoli. Per lei, i
singoli sono i semplici mattoni del muro che sta costruendo.
Forse qualcuno spera di ricevere un occhio di
riguardo o una speciale protezione. Ma questa è l’illusione degli uomini. Non
vogliono accettare di essere come tutti gli altri, in balia di una forza
impersonale che non si cura degli individui. Vorrebbero essere raccomandati.
Vorrebbero essere amati.
C’è una distanza abissale tra chi crede che si
giunge alla verità con un atto di conoscenza e chi sostiene che ci vuole un
atto di devozione e di sottomissione. Sono due vie diverse e due tipi umani
diversi.
Chi sostiene che ci si deve avvicinare a Dio
con la devozione e la preghiera fa di questa forza un’energia personale che può
essere mossa e commossa. Ma sarebbe come chiedere alla forza di gravità di
farci un piacere e di non stritolarci quando ci arriva addosso un macigno.
Uno che credeva al Dio-Persona, addirittura Padre,
era Gesù. E avete visto come è finito.
Se considerate Dio come una forza impersonale
non vi metterete a supplicarla. Tutt’al più cercherete di utilizzarla al
meglio, scoprendone i segreti.
Nessun commento:
Posta un commento