lunedì 13 novembre 2017

Il pifferaio magico

Lo slancio a meditare nasce dalla volontà di liberarsi dai condizionamenti – ecco perché si parla di liberazione.
Non tutti però hanno questa spinta. Molti preferiscono rimanere nel recinto (apparentemente protettivo) delle convenzioni, del gruppo sociale, delle idee e dei comportamenti della maggioranza. In tal senso le religioni sono vie di massa. “Se credi in questo, se ti adegui a queste regole, a questi comandamenti, sarai salvato…” ci vuole poco, non ci vuole uno sforzo, segui la corrente, fai ciò che fanno gli altri.
Ma, se si segue una via comune, una strada già aperta, un percorso già tracciato, non è detto che si giunga là dove vorremmo andare, non è detto che si scopra qualcosa di nuovo e di interessante. È un po’ come il turismo di massa. Se si segue un’autostrada, forse si finirà in un posto che non ci piace, che non fa per noi, e certamente si perderà il resto del panorama e delle strade.
Con l’aggravante che, in campo religioso, nessuno può assicurarci nulla e potremmo finire in un baratro, proprio come succede ai ratti del pifferaio magico.

Il meditante è colui che non si accontenta del già noto e vorrebbe aprirsi una sua strada, o comunque verificare di persona, almeno fin dove può arrivare.

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