venerdì 24 novembre 2017

Ananda

Ananda – nelle sue varie declinazioni – quiete, pace, piacere, gioia, beatitudine, estasi, ecc. – è sia le meta sia lo strumento della meditazione, è sia la condizione che cerchiamo sia la via da seguire.
Dunque, tutto ciò che già ora produce simili stati d’animo è un riflesso e una traccia di ciò che cerchiamo. Al contrario, la sofferenza (nelle sue varie manifestazioni: tensione, stress, agitazione, confusione, dolore, ecc.) è tutto ciò che ci allontana dalla meta.
Conoscenza gioiosa, allargamento dello spirito, sollievo, rilassamento, lucidità, ecc., sono già forme di liberazione e di illuminazione. Questi sono pertanto gli stati d’animo da coltivare.
Ciò significa che esiste anche una via erotica ed emotiva all’illuminazione, non solo una via “fredda”.
D’altronde, tutti già seguiamo inconsapevolmente questa via. Solo che non lo sappiamo.

Condizionati dal cristianesimo, che vede nella sofferenza una via di redenzione, giungiamo al punto di non riconoscere nell’eros una via di illuminazione.

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