La musica viene
dal nulla, è fatta anche di spazi vuoti e finisce nel nulla. Come ognuno di
noi.
Ma ci
vuole comunque un portatore fisico, qualcuno che la riceva e la trasmetta.
Questo
vale per qualunque ispirazione e per qualunque pensiero. Anche per la meditazione.
Siamo attori e siamo agiti. Siamo soggetti e siamo strumenti. Non siamo solo
noi stessi.
Inferno è
una sensazione terrificante, paradiso è una sensazione molto piacevole… Ma
queste sensazioni di cosa sono fatte? Segnali chimici, elettrici? La stessa
sostanza dei pensieri e dei sogni. E quando ci svegliamo da un sogno terrificante
o da un sogno delizioso, che cosa rimane?
Un
ricordo, una reminiscenza, che presto svanisce nel cervello del sognatore. E
poi svanisce anche il sognatore.
Siamo
fatti della stessa sostanza dei sogni, della musica, delle bolle sull’acqua, qualcosa
di labile e mutevole che persiste ben poco. Ma l’intero universo, dai pianeti
alle stelle e alle galassie è fatto così.
Sensazioni,
visioni, immagini, pensieri, suoni, tocchi… Ma che differenza tra l’uno e l’altro!
Il senso della vita è la qualità variabile di queste esperienze.
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