martedì 24 gennaio 2017

L'omeostasi meditativa

L’omeostasi è la tendenza degli organismi a mantenere un livello di equilibrio di fronte a condizioni esterne variabili. Ed è applicabile alla meditazione.
Mentre infatti, nella vita, ci sono continuamente alti e bassi, oscillazioni in su e in giù, avanti e indietro, il nostro organismo reagisce in modo da portare tutti i suoi valori ad un livello medio accettabile che ci garantisca un benessere ottimale. Se per esempio la temperatura corporea si innalza, questo vuol dire che c’è una febbre e che bisogna farla abbassare; ma anche se si abbassa troppo, c’è una situazione di pericolo e bisogna riportare tutto ad un ideale centro mediano.
Lo stesso succede con gli stati emotivi: se in un certo momento siamo troppo tesi, è bene cercare di distenderci; se siamo troppo distratti, è bene ritrovare la concentrazione. Se siamo troppo arrabbiati, è bene cercare di calmarci; se siamo troppo pigri, è bene cercare di muoversi, e così via.
Il pendolo va su e giù, ma tende inevitabilmente, se eliminiamo le spinte contrapposte, ad assumere una posizione si base.
Funzione della meditazione (che nel nome stesso allude ad una medietà), è contrastare gli estremi e riportare gli stati d’animo all’equilibrio, alla serenità
Un processo omeostatico, appunto.
Ritrovare il centro ideale, al di fuori di sbalzi ed eccessi. Sembra poco, ma solo così si mantiene la vita. E il benessere.
Anche l’ansia è un estremo, da riportare all’equilibrio.

Vivere senza ansia, anche se ci trovassimo di fronte alla morte, è l’ideale.

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