domenica 1 gennaio 2017

Il samadhi

Samadhi è un termine sanscrito formato da due parole: sama (equanimità) e dhi (intelletto). Dunque, il samadhi, lo scopo della meditazione, è portare l’intelletto all’equanimità.
La funzione dell’intelletto, in effetti, è quella di dividere, distinguere e contrapporre. Per conoscere, la mente umana deve dividere, distinguere e contrapporre. Ecco perché la nostra conoscenza ordinaria è piena di concetti duali: caldo e freddo, bene e male, alto e basso, inizio e fine, ecc.
L’equanimità invece compie il percorso inverso: non giudica, non contrappone, non divide - unisce.
Se trascendi, l’intelletto, la discriminazione, non esiste più. Né tempo né spazio; né passato né futuro… tutti concetti della mente. Ogni cosa è qui in questo momento. Si vede l’unità del tutto.
Non c’è più bisogno allora di altre vite, di paradisi e di inferni, di aldiqua e di aldilà, di Dio e di io… altre idee della mente discriminante.

Questo stato di trascendenza della mente – l’equanimità -  ha vari livelli. Ma, quando lascerai il corpo, e avrai meditato abbastanza, sarai nel samadhi più elevato: il Mahasamadhi. Sarai nell’unità del tutto e vedrai il tutto come un’unica cosa.

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