Il problema di Dio è che viene
interpretato dagli uomini. Sono loro infatti, organizzati in religioni, che ci
dicono che cosa sarebbe giusto o sbagliato, e quale sarebbe il suo vero volto,
la sua vera natura. E da qui che nascono le idee più assurde e ridicole.
Siccome in qualche libro “sacro” c’è
scritto che gli uomini devono fare questo o quello, ecco che nasce una
religione, dove si compilano elenchi di “comandamenti” e di proibizioni. È
così che viene fuori un
Dio piccolo piccolo, meschino, che si occupa magari di latrine o di veli in
testa per le donne. Ma i libri li scrivono gli uomini, non Dio.
Trovo quindi ridicolo che certi
credenti debbano mettersi qualcosa in testa o non debbano mangiare questo o
quel cibo, perché sta scritto in qualche libro.
Dalle piccole menti degli uomini,
viene sempre fuori un Dio piccolo piccolo. L’Eterno, l’Infinito, l’Uno si
ridurrebbe a suggerire inezie del genere.
Ma se Dio è unico, com’è possibile
che le sue prescrizioni siano diverse da religione a religione?
Dio lo si studia non nei libri
scritti dagli uomini, ma nella natura e nella meditazione. E non è un uomo più
o meno potente. Non è un Padrone, non è un Signore.
Ma, certo, ci vorrebbero uomini e
donne più intelligenti. Questo è il problema di Dio... e anche nostro.
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