martedì 10 gennaio 2017

Le difese

Di solito, i monaci (di tutte le religioni) vivono in luoghi isolati e chiusi, magari in monasteri cinti da mura che li devono difendere dall’esterno. Ma ricorrono anche a difese interiori: per esempio, non guardare le donne.
Tutte queste mura, esteriori e interiori, ci dicono chiaramente che ci si vuole separare dagli altri, dal contesto, e da emozioni e passioni. Quest’ultima cosa è già più difficile, anche perché non esistono solo i desideri e i bisogni sentimentali, affettivi e sessuali. Esistono passioni ben più pericolose: l’avidità, l’ambizione, l’indifferenza, l’aridità, il voler essere primi, il considerarsi superiori agli altri, il conformismo, la paura, ecc.
L’aspetto più grave di questo approccio spiritual-religioso è che si finisce per vivere meno, per tagliare parti essenziali e vitali di sé, per restare infantili, per non crescere. Uomini irrealizzati, irrisolti.
È giusto difendersi da passioni inutili e devastanti (il gioco d’azzardo, la dipendenza, il tifo sportivo, il desiderio di essere potenti, ecc.), ma è sbagliato rinunciare a vivere per trovare Dio o l’Assoluto. L’Assoluto si trova nell’interezza dell’uomo, non in qualche parte separata.

Per chi crede nella legge del karma, questi individui dovranno tornare a fare quello che non hanno fatto in questa vita. In cielo non vogliono mezzi uomini, uomini mutilati.

Nessun commento:

Posta un commento