Tutti
abbiamo un corpo: su questo nessuno dubita. Bello o brutto, sano o malato –
questa è la nostra identità primaria che ci accompagnerà per tutta la vita.
Ma,
quando siamo impegnati nelle attività della giornata, chi se ne ricorda? Se svolgo un lavoro che mi
richiede concentrazione, non penso certo al corpo – me ne dimentico
completamente. Mentre la mia mente è in un posto virtuale, il corpo è come
abbandonato a se stesso.
Ora,
è vero che il corpo non ha bisogno della nostra volontà per funzionare:
funziona da solo. Ma, a lungo andare, questa dimenticanza, questa scissione tra
corpo e mente, crea un’estraneità che ci crea problemi. Per esempio, si possono
sviluppare disturbi che ci appariranno incomprensibili. Siamo diventati estranei
alla nostra identità primaria. Viviamo solo nella mente, in un sé pensato ma
non vissuto – una costruzione mentale, priva del solido ancoraggio alla
materia.
Ma,
siccome corpo e mente sono sempre collegati, anzi sono un tutt’uno, il risultato
è che, se ci stacchiamo sempre più dalla natura e dalla realtà, si crea una
disarmonia che può lasciare la porta aperta a tante malattie.
Questo
è un fatto grave, cui si può ovviare ritornando periodicamente al respiro.
Sentendo il respiro, reintroduciamo la realtà del corpo. E ricreiamo un’armonia
che è essenziale per la nostra salute fisica e mentale.
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