Gli uomini sono sempre gli stessi.
Per quanto si voglia far progredire l’umanità, portandola verso usi e costumi
sempre più consapevoli, gentili e democratici, resta comunque una parte di bruti
che vogliono potere e violenza, seguendo ideologie maligne, sogni o piuttosto
incubi della mente. D’altronde, è così in ogni processo evolutivo: per quanto si
faccia un passo avanti, bisogna anche fare un passo indietro – la dialettica
del mondo.
Prendiamo il caso delle Brigate
Rosse. Avevano in testa una loro ideologia, sognavano la rivoluzione e, per
qualche anno, hanno ucciso o sono stati uccisi. Oggi sembra tutta acqua
passata, inutile, deliri della mente. Ma, per questi deliri molte persone sono
morte. Per che cosa?
Il discorso si può ripetere per il
terrorismo islamico che oggi insanguina il mondo. Fra qualche anno sarà
archiviato e nessuno se ne ricorderà più. Ma intanto, per questo altro delirio,
saranno morte tante persone. Per che cosa?
Potremmo estendere il discorso alle guerre
del passato e del presente. Quante persone – milioni di persone – sono morte
per il nazismo, per il comunismo, per il nazionalismo? Che cosa è rimasto di
tutti questi deliri della mente? Ossa e libri di storia.
C’è sempre qualcuno che non è
consapevole della nostra impermanenza, della nostra fugacità e che insegue
farneticazioni della mente. C’è sempre qualcuno che vorrebbe essere il primo,
il migliore, il più potente, e magari ci riesce – ma poi che rimane di tutto
questo? Morti e tombe.
C’è sempre qualcuno che non è
consapevole della brevità della vita e che vorrebbe fondare imperi o fare
rivoluzioni. Ma poi che cosa rimane di tutte queste farneticazioni? La morte e
il nulla avvolgono tutto come sempre.
Sono sempre loro, gli uomini che non
pensano, che non riflettono, che non meditano che arroventano l’ambiente di
questo mondo, che inseguono deliri di grandezza, costringendoci a vivere male.
Si credono eterni, hanno fede in
ideologie fasulle o inseguono istinti primitivi e belluini, e intanto
costruiscono e distruggono.
È lo sviluppo della consapevolezza
della morte che può salvare questa umanità, non altro.
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