giovedì 12 gennaio 2017

Le conseguenze dell'ignoranza

Gli uomini sono sempre gli stessi. Per quanto si voglia far progredire l’umanità, portandola verso usi e costumi sempre più consapevoli, gentili e democratici, resta comunque una parte di bruti che vogliono potere e violenza, seguendo ideologie maligne, sogni o piuttosto incubi della mente. D’altronde, è così in ogni processo evolutivo: per quanto si faccia un passo avanti, bisogna anche fare un passo indietro – la dialettica del mondo.
Prendiamo il caso delle Brigate Rosse. Avevano in testa una loro ideologia, sognavano la rivoluzione e, per qualche anno, hanno ucciso o sono stati uccisi. Oggi sembra tutta acqua passata, inutile, deliri della mente. Ma, per questi deliri molte persone sono morte. Per che cosa?
Il discorso si può ripetere per il terrorismo islamico che oggi insanguina il mondo. Fra qualche anno sarà archiviato e nessuno se ne ricorderà più. Ma intanto, per questo altro delirio, saranno morte tante persone. Per che cosa?
Potremmo estendere il discorso alle guerre del passato e del presente. Quante persone – milioni di persone – sono morte per il nazismo, per il comunismo, per il nazionalismo? Che cosa è rimasto di tutti questi deliri della mente? Ossa e libri di storia.
C’è sempre qualcuno che non è consapevole della nostra impermanenza, della nostra fugacità e che insegue farneticazioni della mente. C’è sempre qualcuno che vorrebbe essere il primo, il migliore, il più potente, e magari ci riesce – ma poi che rimane di tutto questo? Morti e tombe.
C’è sempre qualcuno che non è consapevole della brevità della vita e che vorrebbe fondare imperi o fare rivoluzioni. Ma poi che cosa rimane di tutte queste farneticazioni? La morte e il nulla avvolgono tutto come sempre.
Sono sempre loro, gli uomini che non pensano, che non riflettono, che non meditano che arroventano l’ambiente di questo mondo, che inseguono deliri di grandezza, costringendoci a vivere male.
Si credono eterni, hanno fede in ideologie fasulle o inseguono istinti primitivi e belluini, e intanto costruiscono e distruggono.

È lo sviluppo della consapevolezza della morte che può salvare questa umanità, non altro.



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