Noi consideriamo la coscienza il
massimo dell’evoluzione, ma bisogna stare attenti. In fondo la coscienza nasce come
una divisione, un’escussione, un’esplosione al di fuori dell’ordinario. In
natura è molto limitata.
Ha tanto l’aspetto non dico di un
errore, ma di uno stravolgimento, di una ribellione, di un salto eccessivo,
imprevisto e imprevedibile.
Ecco perché bisogna stare attenti.
Spesso l’intensificazione della coscienza non porta pace, ma terrore, panico.
Ci spaventiamo di saltare troppo in alto. Dove atterreremo?
Prima di saltare, è bene addestrarsi,
un po’ alla volta; è bene fortificarsi.
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