La paura nasce essenzialmente dall’ignoto,
da ciò che non conosciamo. Se per esempio conoscessimo già l’esito di un esame, non ne avremmo paura.
In tal senso la paura è un segnale
importante. È un
segnale di allarme, qualcosa che ci induce a stare più attenti e concentrati.
Se camminiamo in una strada di notte, abbiamo paura perché non sappiamo dove
andiamo e che cosa potremmo incontrare. Ma, in tal modo, teniamo gli occhi bene
aperti e i sensi all’erta.
Dunque, più che scappare dalla paura,
dobbiamo interrogarci sulla via che ci indica. Nell’ignoranza, sulla strada
buia, è come avere delle pietre miliari che ci dicono: vai qui, non andare là.
Ma, per andare avanti, non basta.
La via è segnata da due forze
opposte, due diverse pietre miliari: ciò che ti dice la paura e ciò che ti dice la gioia. Dobbiamo tenerle
presenti entrambe. Nel buio, sono come segnali di un radar che segnano il percorso.
E ci dicono ciò che possiamo fare e ciò che non dobbiamo fare.
Siamo noi che dobbiamo ascoltare noi
stessi, i sentimenti e le emozioni che proviamo.
Più si conosce, più diminuisce la
paura.
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