Soffriamo perché crediamo che tutto
sia reale, solido e auto-esistente. E, allora, ci attacchiamo alle cose, alle
persone e a… noi stessi, ignorando che ogni ente durerà un momento e poi
sparirà per sempre.
Quando vediamo un meraviglioso
arcobaleno, sappiamo che durerà pochi minuti e che non possiamo né possederlo né
conservarlo. Tutt’al più possiamo fargli una fotografia, che è soltanto un’immagine
– un’altra immagine.
Ebbene, non c’è niente in questo
universo che non sia come quell’arcobaleno – perfino un’enorme montagna,
perfino la Terra, perfino l’universo. Un’immagine temporanea.
Questo dovrebbe indurci non a
deprimerci, ma ad apprezzarla ancora di più e, soprattutto, a non attaccarci
alle cose e a… noi stessi. Questo dovrebbe indurci a non perderci dietro alle stupidaggini
sociali, ai loro inutili e vuoti rituali.
La consapevolezza dovrebbe indurci a
cercare le cose semplici, vere ed essenziali.
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