Gli stati d’animo dipendono
in gran parte da noi… più che dagli avvenimenti esterni. Non siamo semplici
specchi o cani dai riflessi condizionati.
Ogni volta che un
avvenimento ci produce ansia, agitazione, sfiducia, paura, negatività, ecc.,
mettiamo in azione il mantra contrario.
Non dobbiamo evocare solo il
significato del mantra, ma anche la sua sensazione.
Certo, il problema è la
sistematicità. Non basta ripetere il mantra una volta ogni tanto. Occorre
utilizzarlo in modo sistematico. Per esempio, ogni volta in cui ci si sveglia e
prima di addormentarsi. E poi ogni volta durante la giornata in cui si
affacciano sentimenti negativi (scoraggiamento, tristezza, ira, ecc.)
Chi non credesse a questa
possibilità, provi a studiare qualcosa sull’effetto placebo, che è stato
dimostrato sperimentalmente. Come dice Fabrizio Benedetti, docente di
neurofisiologia all’Università di Torino, “Il nostro corpo ha meccanismi
interni, come il sistema endogeno oppioide e il sistema endocannabinoide,
entrambi potenti analgesici, che si attivano anche solo ascoltando parole che
suscitano aspettative positive o quando seguiamo un rituale terapeutico.”
Perfino in economia sono le
aspettative che determinano il livello dei consumi. Figuriamoci in psicologia.
Se il nostro organismo
psicosomatico è convinto di ottenere un beneficio, lo otterrà.
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