riflessioni su che cosa debba intendersi per religione e meditazione
martedì 12 agosto 2014
L'io autentico
L’uomo è un prodotto del
condizionamento sociale. Dunque il vero individuo può nascere solo quando ci si
isola e si riconoscono i tanti condizionamenti ricevuti.
Nel fattempo, però, ci siamo già ammalati o forse siamo già morti. Uno dei drammi della vita umana è comprendere, a un certo punto, quanto poco autentici si è stati fino ad allora. E quanto tutti i nostri guai (per esempio quelli di salute) dipendano da questo. Il tempo che ci rimane è generalmente poco, non siamo più giovani, abbiamo molto sofferto. Vale ancora la pena diventare autentici? E poi fino a che punto lo si può diventare? Non sarà come cercare di sbrogliare una matassa inestricabile? Ci vediamo noi, ormai quasi anziani, chiederci: ma io chi sono?
Vale sempre la pena, fino all'ultimo istante. Non ci vuole molto tempo, né si deve sbrogliare l'intera matassa della psicologia e dei condizionamenti. Basta un istante. Perché l'autentico io ne è al di sopra. E' questo il riconoscimento. Esiste un nucleo dell’io che non è condizionato.
Nel fattempo, però, ci siamo già ammalati o forse siamo già morti. Uno dei drammi della vita umana è comprendere, a un certo punto, quanto poco autentici si è stati fino ad allora. E quanto tutti i nostri guai (per esempio quelli di salute) dipendano da questo. Il tempo che ci rimane è generalmente poco, non siamo più giovani, abbiamo molto sofferto. Vale ancora la pena diventare autentici? E poi fino a che punto lo si può diventare? Non sarà come cercare di sbrogliare una matassa inestricabile? Ci vediamo noi, ormai quasi anziani, chiederci: ma io chi sono?
RispondiEliminaVale sempre la pena, fino all'ultimo istante.
RispondiEliminaNon ci vuole molto tempo, né si deve sbrogliare l'intera matassa della psicologia e dei condizionamenti. Basta un istante. Perché l'autentico io ne è al di sopra.
E' questo il riconoscimento. Esiste un nucleo dell’io che non è condizionato.