mercoledì 13 agosto 2014

I piaceri della contemplazione

I piaceri della contemplazione non possono che essere disapprovati da chi pensa che l’uomo debba sempre “fare” qualcosa.
Non piaceranno al laico privo di senso religioso, che però crede religiosamente nel dovere di “fare” sempre qualcosa, né al religioso, che vede ormai solo nell’azione sociale, politica o economica il fine della vita. Per questo ultimo, Dio è il supremo fabbricante, il grande architetto che si riposa solo un giorno su sette – e solo per riprendere subito dopo a lavorare.

Tutti costoro, malati di attivismo, non capiscono che la meditazione è non-fare.

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