In Iraq i fondatori del
nuovo Califfato richiedono subito sottomissione e giuramenti di fedeltà, e chi
non accetta viene cacciato via o ucciso. Questa è la democrazia delle grandi
religioni, delle religioni che hanno fatto del mondo un posto orribile. Non
hanno proprio il senso della libertà e del rispetto. Sono ispirate da
totalitarismo e assolutismo. Pezzi di antichità che non muoiono mai e inquinano
con la loro presenza la convivenza umana.
Dove queste religioni si
scontrano, come in Palestina e in Israele, come in India, come in Siria, come
in Africa, si vede che cosa succede, si vede l’odio distruttivo che ispirano.
È per questo che è molto
meglio fare a meno delle religioni tradizionali o, per lo meno, rivolgersi a
quelle che si ripromettono la liberazione dell’uomo da tutti i condizionamenti
e che non vogliono imporsi con la coercizione aperta o subdola. È per questo
che gli Stati democratici devono prendere le distanze dalle religioni e non
sposarne una, come fa il nostro.
Anche il cristianesimo è una
religione dell’assolutismo e dell’imposizione. Non sa che cosa sia la
democrazia e il rispetto per chi la pensa diversamente, Il suo modello è sempre
quello autoritario, gerarchico e monarchico. Il popolo non conta niente e tutto
viene deciso da uno solo.
Quel po’ di diritti umani che nelle nostre
società occidentali è stato conquistato è merito dell’Illuminismo. Il riconoscimento
dei diritti nasce nel ‘700 e contro la religione; anzi, dopo secoli di guerre
religiose.
La cultura dei Padreterni ultraterreni
è sempre collegata alla cultura dei dittatori terreni, alla cultura della
negazione dei diritti umani.
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