Ho visto un interessante
documentario sui vulcani e sulla loro potenza. Sono loro che nei millenni hanno
plasmato, non sempre gentilmente, la superficie della Terra e continuano a
farlo. Ce ne sono in tutto il mondo, ma in alcune aree – molto fortunate, come
la nostra – ce ne sono di più. Alcuni li vediamo e li conosciamo; ma altri sono
nascosti – e sono i più pericolosi.
L’Italia ne ha parecchi ed è
quindi (se non lo avete ancora capito) un posto pericoloso e pericolante.
L’Etna e lo Stromboli eruttano di continuo e il Vesuvio, che sta attualmente
sonnecchiando, può rimettersi in movimento in ogni momento, magari replicando
quell’eruzione che portò al seppellimento di Pompei e di Ercolano – con la
differenza che oggi ci sono molti più italioti che, con la loro proverbiale
irresponsabilità, hanno costruito e vivono sulle sue pendici, Napoli compresa.
Ma il più pericoloso di
tutti è poco noto. Si trova sommerso nel golfo di Pozzuoli ed appartiene alla
categorie dei “super-vulcani”, ossia di quelli che quando esplodono possono
distruggere interi paesi, oscurare il sole e cambiare la faccia della Terra.
Diceva il documentario che,
se esplodesse di colpo, potrebbe annientare l’Italia intera e buona parte dell’Europa
meridionale, provocando un cambiamento repentino del clima.
Questo tanto per farci
sentire più tranquilli. Consola sapere che viviamo su una vera e propria
polveriera.
Ma perché preoccuparsene? In
fondo l’Universo ha avuto origine da un cataclisma e va avanti tra una
catastrofe e l’altra. In fondo disastri del genere sono già successi in passato
e potrebbero succedere in ogni istante, e non solo a causa dei vulcani.
Potrebbe anche arrivare qualche meteorite gigantesco e distruggere un pezzo
della Terra o la Terra intera, facendo finire l’esperimento umano.
La verità è che la vita
stessa – in questo mondo o nell’Universo intero – è terribilmente fragile e può
finire da un momento all’altro. Sulla Terra non c’è niente di assicurato, di
rassicurante e di sicuro. La vita dei singoli, delle stelle e dei pianeti è
come una bolla di sapone, che dura quel che dura, e poi esplode – ritornando ad
essere ciò da cui proviene: il Nulla eterno, in cui, però, un atto di semplice consapevolezza
può creare di nuovo un mondo.
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