lunedì 11 agosto 2014

La creazione degli stati d'animo

Dobbiamo renderci conto che gli eventi che ci capitano sono sempre collegati alla percezione che ne abbiamo. Se non ne avessimo percezione, se non li conoscessimo, non ci sarebbero o sarebbero altri. Nell’osservare la realtà, noi la cambiamo. Facciamo l’esempio del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Potremmo domandarci: ma Il bicchiere, in realtà, è mezzo vuoto o mezzo pieno?
L’una e l’altra cosa. Ha entrambe le possibilità. Ma chi lo deciderà è in ultima analisi il soggetto che lo percepisce. Se lo percepisce mezzo vuoto, sarà mezzo vuoto; se lo percepisce mezzo pieno, sarà mezzo pieno. È il conoscitore che determina la “realtà” dell’oggetto. L’evento “mezzo vuoto” o “mezzo pieno” è stabilito dal soggetto che lo riconosce. È l’atto conoscitivo che sceglie una delle sue possibilità e la fa essere.
Questo avviene anche per gli eventi più complessi. Se oggi le cose vanno in un certo modo, è perché io le percepisco in quel modo. Se le percepissi in un modo diverso, se io mi sentissi o le pre-sentissi in un modo diverso, sarebbero diverse.
È dunque importante il modo in cui percepisco le cose e in cui percepisco me stesso.
Purtroppo, abitudini inveterate, tendenze antiche, appercezioni consolidate, ci fanno “capitare” sempre certi eventi. E a noi sembra  che la realtà sia ripetitiva, mentre in realtà lo siamo noi.
Se vogliamo cambiare e migliorare le cose, proviamo allora a cambiare il nostro modo di percepirle e di conoscerle. Il che equivale a cambiare i nostri stati d’animo. Facciamolo di proposito, in modo sperimentale.
Modificazione attraverso i mantra i nostri stati d’animo. E, per non sbagliare, ripetiamo mantra positivi. Ho già indicato varie parole chiave, come calma, felicità, distensione, relax, fiducia, successo, forza, ecc. Ognuno deve trovare le parole che abbiano un senso opposto agli stati d’animo corrispondenti agli eventi negativi. Se le cose mi vanno male in un certo campo o in certe circostanza, quali sono gli stati d’animo che nutro prima e durante simili eventi? E come posso concepire parole ed eventi che li contrastino?
Ognuno deve diventare consapevole di questi stati d’animo negativi, e inventare mantra che indichino e creino stati d’animo opposti. Se sono dominato da un senso di sfiducia, è chiaro che dovrò ripetere e creare, attraverso la ripetizione del mantra, uno stato d’animo di fiducia.
Noi siamo abituati ad usare parole per pensare i nostri stati d’animo. Ma le parole non si limitano a descrivere i nostri stati d’animo; in realtà li co-determinano. Adesso adottiamo il procedimento inverso: attraverso uno stato d’animo creato intenzionalmente, determiniamo un diverso stato d’animo, che a sua volta determinerà un evento diverso.
Qui bisogna essere creativi. Non bisogna limitarsi ad usare una parola, ma anche più parole o intere frasi, e ripeterle intensamente per brevi periodi ripetuti durante la giornata, soprattutto nei momenti in cui si abbassala la soglia della coscienza razionale, per esempio prima di addormentarsi. Lo scopo è quello di far penetrare fin nel profondo, fino a livello inconscio, i nuovi stati d’animo. Naturalmente, oltre alla parole-mantra, bisogna mettere in opera tutti quei comportamenti e quelle azioni che possano produrre i nuovi stati d’animo.


Nessun commento:

Posta un commento