lunedì 18 giugno 2018

Tra divenire e contemplare


Un lettore mi ha scritto:
Dopo anni sono arrivato a comprendere che tutto è cambiamento e movimento, flusso distinto di un'entità indistinta sottostante. Ma per poter comprendere questo flusso in movimento bisogna distaccarsi da esso, osservarlo da un punto fermo esterno. Come dire che se siamo su di un treno senza finestrini e vogliamo percepire il suo movimento, dobbiamo porci al di fuori del treno; per comprendere la relatività bisogna porsi al di fuori di essa ed osservarla da un punto "fermo"! Detto questo qui sorge la mia domanda e nasce il mio "blocco ": se la vita è flusso, movimento, cambiamento (ed il treno espressione di questo, illusione, Maya); e se per comprenderla (e spezzare l'illusione) bisogna assumere una posizione "esterna" ad essa: non equivarrebbe questo non essere parte di quel flusso e quindi "non vivere"? Una volta scesi dal treno (e compreso quanto detto), come vi possiamo rientrare, sempre che valga la pena rientrarci e se è questo ciò che va fatto (visto che il treno corre su binari dove non ci sono stazioni, quindi è illusione)? Potrei rimanere fermo, seduto ad osservare un treno infinito che passa eternamente, ma può essere questa la via?

           Il treno è un’illusione. Ma anche lo stare sempre fermi è un’illusione, tranne che in brevi istanti. Nella vita pratica non conviene (e non è possibile) né seguire sempre il flusso né stare sempre fermi. Meglio alternare le due posizioni, che sono comunque astrazioni mentali.
          Tra il correre sempre e lo stare fermi c’è una terza via, che è l’esistenza. Non possiamo uscir dal flusso, tranne che alla fine o in certi momenti di contemplazione. Ma non possiamo neppure immobilizzare tutto e limitarci a guardare.
          La soluzione sta nell’essere consapevoli dell’una e dell’altra condizione, in modo da avere un punto di riferimento: il testimone, l’osservatore. Dobbiamo addestrarci a stare nel divenire rimanendo consapevoli di esserlo. È possibile.
          Ognuno di noi ha inclinazioni, predisposizioni, preferenze e talenti. Se riusciamo a far silenzio e ad ascoltarle, riusciremo a sapere che cosa fare e che cosa non fare nelle varie situazioni della vita. Che va comunque vissuta – a modo nostro.

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