I
più gravi problemi del mondo – consumo delle risorse naturali, devastazione del
pianeta, ipersfruttamento del suolo, inquinamento di ogni genere, immigrazione
selvaggia, guerre e sovrappopolazione – si risolvono in un unico modo: limitazione
delle nascite e diminuzione della popolazione mondiale che invece cresce di
anno in anno.
La
verità è che il modello di sviluppo non è sostenibile e che sulla Terra
incominciamo ad essere troppi. Tutti dunque dovrebbero convincersi a non fare
tanti figli e a a mantenere stabile la popolazione.
Ma
non è così che succede. La spinta a riprodursi non trova nessun ostacolo,
nessuna ragionevolezza. Arriviamo al punto che da noi vengono inviati dall’Africa
bambini non accompagnati, perché evidentemente chi li ha messi
sconsideratamente al mondo non sa come mantenerli.
È
una specie di mania di riproduzione paranoica, un impulso non controllato e
irrazionale. Quasi tutti mettono al mondo figli non perché lo ritengano giusto,
ma perché vogliono lasciare qualcosa di sé.
Di
una simile paranoia dell’uomo i grandi responsabili sono gli impulsi naturali e
le religioni che invitano a “crescere e a moltiplicarsi”.
Chi
sono allora i buoni? Quelli che fanno un po’ di carità o quelli che insegnano
metodi anticoncezionali?
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