martedì 26 giugno 2018

I buoni


I più gravi problemi del mondo – consumo delle risorse naturali, devastazione del pianeta, ipersfruttamento del suolo, inquinamento di ogni genere, immigrazione selvaggia, guerre e sovrappopolazione – si risolvono in un unico modo: limitazione delle nascite e diminuzione della popolazione mondiale che invece cresce di anno in anno.
La verità è che il modello di sviluppo non è sostenibile e che sulla Terra incominciamo ad essere troppi. Tutti dunque dovrebbero convincersi a non fare tanti figli e a a mantenere stabile la popolazione.
Ma non è così che succede. La spinta a riprodursi non trova nessun ostacolo, nessuna ragionevolezza. Arriviamo al punto che da noi vengono inviati dall’Africa bambini non accompagnati, perché evidentemente chi li ha messi sconsideratamente al mondo non sa come mantenerli.
È una specie di mania di riproduzione paranoica, un impulso non controllato e irrazionale. Quasi tutti mettono al mondo figli non perché lo ritengano giusto, ma perché vogliono lasciare qualcosa di sé.
Di una simile paranoia dell’uomo i grandi responsabili sono gli impulsi naturali e le religioni che invitano a “crescere e a moltiplicarsi”.
Chi sono allora i buoni? Quelli che fanno un po’ di carità o quelli che insegnano metodi anticoncezionali?

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