giovedì 7 giugno 2018

Il potere della consapevolezza


Quando ci identifichiamo (e lo facciamo abitualmente) con ciò che sentiamo e pensiamo, siamo come banderuole al vento. Che ci fa girare come e dove vuole lui.
Ma quando prestiamo attenzione a ciò che sentiamo o pensiamo, quando siamo consapevoli dei nostri stati d’animo, ce ne distacchiamo, ci disidentifichiamo. Siamo il testimone di ciò che proviamo.
Questo semplice disallineamento ci porta per un attimo a non essere più il solito io. Per esempio, se sono consapevole di aver paura, per quell’istante non ho più paura, non sono più l’io che ha paura: sono il sé che osserva tutto ciò. Lo stesso accade se sono consapevole di essere triste: se ne sono consapevole, per quell’attimo non sono più triste. Osservo il mio io che è triste. Ma io mi disloco altrove. Esco da me stesso.
Moltiplichiamo questi attimi, addestriamoci ad essere semplici testimoni.
Impareremo a distaccarci dagli stati d’animo negativi.
Alleniamoci ad essere testimoni neutrali, distaccati, non solo del mondo, ma anche di noi stessi. Al di fuori della sofferenza dell’identificazione con l’ego.

Se guardiamo un film in un cinema, proviamo le emozioni che un regista vuole che proviamo. Ma, se ci rendiamo conto di trovarci in un cinema e di guardare semplici immagini e suoni su uno schermo, siamo fuori dall’identificazione, siamo liberi.

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