Nessuna religione esprime i metodi di sviluppo psicologico della
meditazione, che, in quanto osservazione dei propri stati d’animo, porta ad una
profonda trasformazione interiore (e anche a cambiamenti cerebrali).
A questo proposito, non contano tanto le
esperienze di vetta (estrema distensione, calma, beatitudine, ecc.) quanto i
comportamenti e le reazioni quotidiane.
Se per esempio si perde la pazienza, ci
si arrabbia o si risponde in modo reattivo, questo significa che la meditazione
è stata superficiale.
Invece, il meditatore che rimane
imperturbabile e che non reagisce in modo meccanico alle provocazioni altrui o
allo stress, dimostra di aver messo a frutto l’esperienza meditativa.
Ci sono quindi precisi banchi di prova
per misurare il livello di evoluzione raggiunto. E lo scopo della meditazione è
proprio quello di dar vita ad un uomo più evoluto. Siamo stanchi di questi ometti la cui psicologia è appena un po' al di sopra di quella delle scimmie.
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