lunedì 28 maggio 2018

Liberarsi con l'osservazione


Non basta meditare ogni tanto per ottenere grandi risultati. Dobbiamo capire che siamo tutti marionette condizionate e che è necessario sottoporci ad autoindagine, in modo da scoprire quale sia il nostro vero sé. Questo comporta un cambiamento di prospettiva e di vita.
Dobbiamo in altri termini assumere una posizione meditativa o contemplativa rispetto a noi stessi e al mondo in cui viviamo. Vedere come veniamo diretti da forze esterne (la società, i valori condivisi, le religioni, gli schemi e le reazioni comuni, ecc.) che ci modellano a loro piacimento e ribellarci.
Ribellarci significa non accettare più questo stato di cose. Una vita contemplativa comporta assumere un diverso punto di vista – da osservatori anziché da inconsapevoli attori. L’osservazione serve a capire la nostra condizione e a cambiarla. Altrimenti ci muoviamo a casaccio, passando da un condizionamento servile ad un condizionamento ribellistico – entrambi falsi.
Non confondiamo la vita contemplativa di cui parliamo (che è sostanzialmente critica) con quella delle religioni tradizionali. Quest’ultima è essenzialmente chiusura (clausura), prigionia e controllo altrui. All’interno delle religioni non si è mai liberi.
Noi invece cerchiamo una vera liberazione.

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