Credere
in Dio, in un Dio esterno, perpetua la divisione, il dualismo: qui c’è colui
che crede e là c’è il Dio-Demonio.
Le
parole Dio e Demonio nascono dalla stessa radice dev che significa “due.” Finché c’è il due c’è la divisione. E non
c’è Dio. Perché Dio è il tutto, non una parte.
Come
dice la Brhadaranyaka Upanisad, “colui che venera una divinità considerando che
essa sia altra da sé e pensando: ‘Altri è dio e altri sono io,’ costui non sa.”
Il
nostro mondo si basa su questa frattura, con il risultato che è diviso dal
divino ed è diviso in sé. Inutili allora sono le chiese e le religioni che
perpetuano tale divisione e impediscono l’unione.
Tu
sei il tutto, il divino è in te. Non si tratta di un enunciato teorico. Devi e
puoi sentire il dio in te, ed esserlo.
Fallo
come un esercizio. Dapprima sarà difficile perché il rumore e il coinvolgimento
nel mondo e nell’io separato creano ostacoli enormi. Ma un po’ per volta puoi
imparare a percepire di essere il tutto che gioca a sentirsi separato.
Sono
le nostre stesse concezioni e credenze erronee che ci impediscono di essere
liberi.
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