L’attesa
“Attendiamo sempre, e la vita è passata”
Pierre de Nolhac
Se ci fate caso
siamo sempre in attesa di qualcosa: di una promozione, di un successo, di un
amore, di una novità, di un’occasione, di un colpo di fortuna, di una notizia,
di un esame, di una sconfitta, di una perdita, del domani, di un cambiamento,
della vecchiaia, della morte, di Dio, dell’illuminazione… Noi attendiamo e,
intanto, l’esistenza si consuma.
In fondo, spesso la vita è ciò che ci capita mentre attendiamo qualcosa
che non si verifica mai o che non si verifica come ce l’eravamo immaginati… tra
un sogno e l’altro, tra un ricordo e l’altro, tra una speranza e l’altra.
“ Se si costruisse la casa della felicità, la stanza
più grande sarebbe la sala d’attesa”
Jules Renard
Come tutte le
cose di questo mondo, l’attesa è ambigua: è imparentata da una parte con il
desiderio e con la gioia e dall’altra parte con la noia e con l’ansia. Tutto
dipende da chi o da che cosa si attende e da quanto tempo si attende. Infatti,
se il tempo dell’attesa è troppo lungo, forse non ne vale nemmeno la pena. Ecco
perché qualcuno, come Ugo Ojetti, invitava a darsi una mossa scrivendo il
seguente consiglio: “Non aspettare che il vento gonfi la vela della tua
fortuna. Soffiaci dentro te”.
C’è dunque una vera e propria arte di
aspettare, un’arte che si avvicina a quella della pazienza. Rabelais diceva che
“tutto viene a taglio per chi sa aspettare.” E, in effetti, aspettare qualcosa
è già qualcosa di positivo, perché se non altro alimenta la speranza.
L’importante è non fare dell’attesa il fine della nostra esistenza. Sosteneva
Pascal: “Noi non cerchiamo mai le cose, ma la ricerca delle cose; non viviamo
mai nel presente, ma in attesa del futuro”.
In realtà,
qualcuno - per esempio Cesare Pavese - faceva notare come la cosa più terribile
non sia aspettare, ma non aspettarsi più niente. Quando non si attende più, non
abbiamo più speranze e questo ci porta a una condizione di depressione. Ma
qualcosa si può continuare ad aspettare, magari un sorso d’acqua, una giornata
di sole o una fine indolore. “Sapere che non si ha più alcuna speranza non
impedisce di continuare ad aspettare” sosteneva giustamente Marcel Proust.
Un po’
pessimisticamente Bram Stoker, l’autore di Dracula,
scriveva: “La vita in fondo cos'è? Solo l'attesa di qualcosa d'altro. E la
morte l'unica cosa che possiamo essere sicuri che viene”. Però non è nemmeno il
caso farsi prendere dai pensieri neri. Ogni giorno c’è in fondo qualcosa di
nuovo che può accadere, piacevole o spiacevole che sia.
“L'attesa è una freccia che vola e che
resta conficcata nel bersaglio. La realizzazione dell'attesa è una freccia che
oltrepassa il bersaglio”
Søren Kierkegaard
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