giovedì 24 aprile 2014

L'obiezione di coscienza di chi non ha coscienza

All’ospedale san Martino di Genova, un medico, obiettore di coscienza, si è rifiutato di assistere una ragazza che aveva assunto le pillole “del giorno dopo” per interrompere la gravidanza e che doveva sottoporsi all’ecografia per valutare l’esito dell’operazione. A questi comportamenti giungono i medici cattolici che, con il sostegno della Chiesa, si dichiarano “difensori della vita”. Non vogliono saperne nulla, se ne lavano le mani. E stanno rendendo di fatto impossibile applicare in molti ospedali la legge sull’aborto.
Lo Stato dovrebbe intervenire.
Come dicevo, i cristiani, fin dalle origini, sono stati i grandi nemici delle istituzioni statali. Hanno una coscienza per obiettare, non per curare. L’errore è stato quello di introdurre l’obiezione di coscienza. Se la una religione vietasse di curare, per esempio, chi ha una determinata malattia, gli ebrei o le donne bionde, noi lo faremmo lavorare in un ospedale pubblico?

Le coscienze possono essere tante. Ma un medico giura di curare chi ne ha bisogno, non soltanto chi la pensa come lui.

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