Che la violenza appartenga
al sacro ce lo dice la nostra osservazione oltre che un’infinità di miti della
creazione e la stessa scienza moderna – che parla di un Dio che pone in essere
il cosmo attraverso un’immensa esplosione, un’esplosione che continua a
propagarsi anche oggi.
Di questa esplosione
apocalittica noi siamo i prodotti e quindi non possiamo non albergare istinti
di violenza, che difatti si ritrovano in ogni nostro comportamento: dalla
guerra alla concorrenza, dalla competizione all’amore, dallo sport alla
politica, ecc.
D’altronde, prendiamo in
considerazione le vicende dei grandi fondatori di religioni, per esempio Mosè,
Gesù e Maometto: non hanno dovuto sempre combattere? E uno non è stato anche
crocifisso?
E le nostre esistenze? Non
sono una lotta continua?
Non è dunque possibile
eliminare la violenza, il “male”, senza bloccare l’intero processo espansivo ed
evolutivo. Bene e male, pace e guerra, vita e morte, calma e agitazione, silenzio
e rumore, animano e animeranno sempre ogni nostra azione. Sono le leggi di un
Dio che è tutto tranne che pacifico.
Mi scuso in anticipo per il commento ben poco appropriato, ma in questo momento per me piuttosto importante.
RispondiEliminaMi sto accorgendo, dunque, che questo blog -da me scoperto da poco- mi sta diventando necessario come il pane quotidiano. La cosa mi fa riflettere e un poco sorridere, nel senso migliore del termine. E cioè. Noi tutti -chi più chi meno- abbiamo molti bisogni, ma in gran parte indotti, cioè non veramente tali. Poi però ci sono un sacco di cose, di cui spesso ignoriamo completamente l'esistenza, che ci sarebbero -queste sì- veramente indispensabili per il nostro cammino evolutivo. Che fare, allora? Affidarsi al destino, al caso propizio capace di consentirci una scoperta fruttuosa? Beh, anche. Ma soprattutto, direi, interrogarci quotidianamente (avere il coraggio di farlo) su quanto la nostra vita ci dice qualcosa, ci dà qualcosa, ci invita ad essere vissuta ogni mattina appena svegli con quella vitalità (lo dice la parola stessa) ed entusiasmo così indispensabili. E in base a quel che ne vien fuori, comportarci di conseguenza.