Il pezzo di legno che
troviamo un giorno sulla spiaggia è stato portato fin lì dal mare. Chissà
quante correnti, quante onde e quanti venti ha dovuto affrontare; tutti lo
hanno sospinto fin sull’arenile e lo hanno modellato. Possiamo quindi dire che
una gran quantità di elementi e di forze lo hanno plasmato e condotto fino a
quel punto. In tal senso, è il prodotto di un numero incalcolabile di fattori.
La sua presenza lì è il risultato di un insieme di eventi che non possiamo
scoprire tutti; sappiamo soltanto che tutti hanno contribuito a farlo essere
quello che è.
Possiamo solo capire che è
stata l’ultima mareggiata a portarlo sulla spiaggia, ma non possiamo
ricostruire l’intera sua storia. Sappiamo soltanto che si è staccato da qualche
albero e che è arrivato in mare attraverso qualche fiume, chissà quando, chissà
dove. Ma anche se riuscissimo a ritrovare l’albero, non sappiamo perché
l’albero è cresciuto lì e perché se ne è staccato un pezzo. Quali eventi lo
avranno fatto precipitare in acqua, finire in mare e giungere fino a lì?
E poi l’albero, a sua volta, non è nato dal nulla, ma è stato
posto in essere e formato da un insieme di circostanze che non possiamo
ricostruire e che, in ultima analisi, sono il cielo e la terra. E il cielo e la
terra, a loro volta, sono il risultato di forze cosmiche che li hanno
determinati, che li hanno fatto essere quelli che sono. Dunque, quel pezzo di
legno che raccogliamo sulla sabbia viene da molto lontano, nel tempo e nello
spazio, e alla sua costituzione ha contribuito il cosmo intero. In ogni pezzo
di legno c’è tutta la storia dell’universo. E così in ogni essere vivente, in
ciascuno di noi.
Recentemente è stato
scoperto che, certe paure e certi traumi, vengono trasmessi attraverso varie
generazioni per mezzo di pezzetti di Rna che conservano le informazioni. Ma,
certamente, questo vale anche per le esperienze positive e per tutti gli
aspetti della nostra personalità. Anche noi insomma non nasciamo dal nulla, per
un atto creativo di qualcuno, ma siamo i prodotti di una lunga storia, di una
lunga evoluzione.
Ognuno di noi è il terminale
di un complesso percorso di trasmissioni e di interdipendenze. Tutte le cose si
trasformano, tutte nascono da qualcosa di preesistente. E tutte non finiscono
qui il loro percorso.
Il pezzo di legno, infatti,
potrà essere raccolto da qualcuno, potrà spezzarsi in altre parti, potrà essere
utilizzato per una costruzione o per accendere un fuoco, potrà ritornare in
mare, potrà diventare una scultura o potrà finire sbriciolato o sotterrato,
tornando alla terra da cui era nato. Ma possiamo dire che sia finito, che non
ci sia più?
No, possiamo solo dire che
si è trasformato in qualcosa che non vediamo più, che ha assunto una forma non
più riconoscibile ai nostri occhi. Ma, ai nostri occhi, sfuggiva anche quando
era nel vento, nella pioggia, nella terra, nel cielo o in qualche particella
dispersa nel mare magnum
dell’universo.
Siamo dunque frammenti del Tutto e, in quanto tali, microcosmi.