sabato 31 luglio 2021

Il luogo del divino

 

Vorrei che si capisse bene la differenza: un conto è un Dio che se ne sta separato in un Iperuranio o chissà dove, e un altro conto è un Dio che è presente in ogni cosa e quindi anche in ognuno di noi. Il primo non può che essere pregato, così come si pregano i potenti di questo mondo quando si vuole da essi qualche grazia o qualche protezione. Il secondo è la nostra stessa essenza che va riscoperta e liberata dalle sovrastrutture limitanti.

Per mobilitare questo secondo Dio non servono preghiere, rituali, offerte, parole, ceri, culti, rinunce o sacrifici. Serve essere consapevoli della sua presenza in noi, ponendo la mente a riposo.

L’ignorante cerca Dio al di fuori di sé, in un “luogo” esterno. Il saggio lo cerca in sé, come Sé.

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