Molti uomini credono
che esista un Creatore e Signore del mondo, un Essere da adorare e a cui
chiedere aiuto. Ma, se fosse così, sarebbe possibile instaurare un dialogo – basterebbe
pregare perché le cose ci vadano bene o perché ci venga tolto il male. Purtroppo
le cose non vanno così: spesso non arriva nessuna risposta. Ed è impossibile
dialogare con questo fantomatico Interlocutore divino. Quindi ci viene il fondato
dubbio che non esista.
Se però scopriamo che
Dio è pura coscienza infinita e che una sua parte è la nostra stessa coscienza,
il problema di pregare non si pone più. Non dobbiamo pregare questo presunto
Signore cosmico, ma dobbiamo dilatare la nostra stessa coscienza in modo da
avvicinarla a quella universale.
Se la coscienza
infinita ha “creato” il mondo semplicemente essendone consapevole, la parte di
essa che è in noi può cambiarlo. Non con una preghiera, ma espandendo se
stessa.
Certo, espandere la
coscienza non è facile, perché dobbiamo trascendere i limiti che ci siamo
imposti, sbarazzandoci dei tanti concetti e delle tante false convinzioni (fra
cui quella di essere degli individui separati) che ci hanno ristretto in una
coscienza personale così piccola e impotente.
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